Gianni Gandini – Albiolo (CO)
Acta est fabula
Fine di una storia
l’inizio di una canzone
mai terminata
Una pausa
un’invenzione a due voci
con cadenza evitata
Fine di un gioco
qualche pezzo sul tavolo
di un incastro mancato
Una linea
briciole di foto
che hai dimenticato
Fine di una danza
è soltanto il tuo profumo
che non mi ha ancora lasciato
Un respiro
un’ultima carezza
per ciò che si è ballato
Fine di una fiaba
nessun elfo nascosto
tra i miei vacui tormenti
Una traccia
e non tutti vissero
felici e contenti
Loriana Capecchi – Quarrata (PT)
Non volli la mia anima ai cancelli
Non volli la mia anima ai cancelli
a mendicare sguardi di compianto
al tempo in cui il rimpianto era prigione
e l’abbandono mi mangiava il cuore.
Non volli la mia anima ai cancelli.
E non vestì catene di velluto
quella mia grande voglia d’infinito
in cambio di una gabbia tutta d’oro
che lesinava scampoli di cielo.
Buttai nel vento il morso ai miei cavalli
e tagliai ponti ad impedir ritorni
approdi ad indolori sicurezze.
Non volli la mia anima ai cancelli.
Dentro il tuo sguardo colsi l’amarezza
fratello non amato da nessuno.
Nella notte fioriva una preghiera.
Nella tua mano aperta la mia resa.
E confessai tristezze ormai lontane
e ritrovai i sentieri delle stelle
l’odore della resina e del vento
nel bosco sempre vivo dei ricordi
felice un branco libero di lupi
raccolti intorno al cerchio della luna.
Alfine ti lasciai sulla tua strada.
Non volli la tua anima ai cancelli.
Mauro D’Arcangelo – Vermezzo (MI)
Dedica notturna agli acerbi viaggiatori
Vedo il mondo perso
con i monocromatici occhi del nulla.
Solo un vano affannarsi di miserabili,
in corsa senza motivo.
Ma quando ho guardato l’universo
specchiarsi nei suoi occhi,
occhi di bambina
occhi pieni
occhi piegati
da una malattia
che otto anni le ha concesso,
ho sentito il sapore del vento
e la musica di un campo di grano.
La vita è meravigliosa
mi ha detto sorridendo,
condannata.
Vivrò anche per tè che sei partita,
respirando i colori persi.